Weekend alternativo a Venezia

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Immortalata in celebri quadri, sfondo di innumerevoli romanzi e scenografia perfetta di grandi opere cinematografiche, Venezia è sicuramente una città unica al mondo. La sua particolare fisionomia, la millenaria ed affascinante storia che sprigionano le sue fondamenta e un’atmosfera satura di arte ed antiche tradizioni rendono Venezia una delle meta più ambite e frequentate dai turisti di tutto il mondo.

La maggior parte di loro, però, si limita a vedere solo i grandi classici di Venezia, come Piazza San Marco, la zona di Rialto, i grandi musei e la zona della Biennale, oppure, per i fanatici dello shopping, la zona che ospita le grandi boutique internazionali. Per raggiungere queste celebri mete la scelta è semplice: i percorsi a piedi lungo le tradizionali rotte turistiche o un breve tragitto in vaporetto, più pratico e con viste mozzafiato sul Canal Grande, ma con il grande svantaggio di non far cogliere la vera anima di questa incantevole città.

A volte mi chiedo se le migliaia di turisti che ogni giorno invadono Venezia sanno che c’è molto più da scoprire… piccoli ponti che attraversano suggestivi canali, strette callette che portano a sconosciuti campielli sui quali si affacciano antiche chiese o eleganti dimore testimoni dei passati fasti della Serenissima, scorci nascosti di ineguagliabile bellezza che si rivelano solo a chi riesce a vincere la paura di perdersi nell’indecifrabile labirinto di calli che caratterizza Venezia e si avventura fuori dalla massa. Senza contare poi l’essenza più autentica di Venezia, i suoi abitanti colti duranti lo svolgimento delle attività quotidiane, intenti a lavorare dentro piccole botteghe artigiane o mentre si destreggiano su per i ponti con ingombranti carrelli carichi di merci. E che dire di quelli seduti ai tipici bacari (le osterie di Venezia) mentre si scambiano battute nel loro inconfondibile dialetto, bevendo un bicchiere di vino e mangiando crostini con il baccalà mantecato o sarde in saor?

Io ho la fortuna di abitare non troppo lontana da Venezia, quindi appena ne ho la possibilità prendo il treno e mi concedo qualche giornata in questa meravigliosa città. Dopo aver visto i grandi classici, che torno comunque a vedere spesso tale è la loro bellezza, ho deciso di provare a scoprire anche i lati meno turistici di questa grande città.

Lo scorso mese sono tornata a Venezia con il mio ragazzo per due giorni all’insegna di una Venezia alternativa. Dopo aver programmato con cura il nostro itinerario, abbiamo scelto di alloggiare in un hotel tra il Ghetto Ebraico e Rialto, una zona facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria e ideale punto di partenza per i nostri spostamenti. L’affittacamere Al Canal Regio si è rivelato una piacevole scoperta, curato nei minimi dettagli e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, che a Venezia purtroppo non è molto facile da trovare. Al nostro arrivo, dopo aver raggiunto l’hotel e depositato i bagagli, è iniziata la nostra avventura. Per la mattinata abbiamo deciso di immergerci tra le viuzze di Castello, uno dei più antichi e suggestivi sestieri di Venezia, non ancora molto frequentato dai turisti. Tra calli e campielli, bacari e negozietti siamo finalmente giunti alla nostra prima meta, Campo Santi Giovanni e Paolo, uno dei più grandi e storici campi di Venezia sul quale si affacciano la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, che da grande appassionata d’arte ho apprezzato in ogni suo dettaglio, dagli elementi architettonici della facciata a quelli dell’abside sul retro con le slanciate finestre in stile gotico, e la Scuola di San Marco la cui articolata facciata con fregi, trabeazioni, colonne sdoppiate e sfondamenti prospettici merita vari minuti di pura contemplazione. Al centro del campo svetta il monumento equestre di Bartolomeo Colleoni, opera del Verrocchio. Ci siamo poi diretti verso la Chiesa di San Francesco della Vigna, tesoro di Venezia poco conosciuto che vanta tra i suoi autori celebri architetti, come Sansovino e Palladio. L’imponente facciata in stile neoclassico, dall’aspetto pulito e curata nei minimi dettagli, ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta.

Nel primo pomeriggio, dopo un po’ di meritato riposo e un bel panino, avevamo in programma una visita guidata. Sbirciando in internet alla ricerca di suggerimenti per la mia Venezia alternativa ho trovato un portale che faceva proprio al caso mio, Venetoinside.com, ricco di spunti e proposte originali su itinerari, escursioni e tour a Venezia, dove ho prenotato due tour tenuti da una qualificata guida turistica. Premetto che io sono una vera e propria appassionata di arte e cultura in generale, quindi di solito, prima di partire per un viaggio, trovo da sola informazioni e curiosità sulle mie mete. Questa volta però ho optato per una soluzione meno “faticosa” e devo ammettere che ascoltare chicche senza preoccuparsi di smarrire la strada rende la vacanza ancora più piacevole! Il primo dei tour prenotati online, Venezia e l’Oriente, è stato fantastico: in poco più di due ore ci ha fatto scoprire gli affascinanti influssi orientali della città. Con partenza nei pressi del Ponte di Rialto, siamo passati vicino al luogo dove un tempo sorgeva la casa di Marco Polo a Venezia per poi insinuarci in zone non molto note ed ammirare celebri edifici come la Chiesa dell’Abbazia della Misericordia e la Madonna dell’Orto. È stato sorprendente scoprire come alcune zone di Venezia siano legate all’Oriente, come Palazzo Mastelli, costruito all’inizio del XII secolo da tre fratelli provenienti dalla Morea, il Campo dei Mori e soprattutto l’antico Ghetto Ebraico, che abbiamo scoperto essere tra gli angoli più suggestivi di Venezia. Come degna conclusione di un tour dedicato all’Oriente non poteva mancare un ottimo caffè in una delle storiche torrefazioni di Venezia.

Per la serata abbiamo optato per una tranquilla cena in un caratteristico locale di Venezia. A pochi passi dal Ponte di Rialto, l’Antica Osteria Ruga Rialto propone tipici piatti della tradizione veneziana accompagnati da ottimi vini a prezzi contenuti e come antipasto non potevamo certo rinunciare a stuzzicanti cicchetti e ad un ottimo spritz. Dopo cena, l’atmosfera di San Marco ci ha attirato come una calamita: una passeggiata lungo le Mercerie per sbucare sotto la Torre dell’Orologio e rimanere come sempre senza fiato all’aprirsi di Piazza San Marco.

Il giorno seguente, dopo una rilassante dormita, eravamo pronti a ripartire. Passeggiata fino alle Fondamenta Nuove, vaporetto n. 12 fino a Burano e da lì la linea 9 fino a Torcello.

Ubicata nella laguna veneta settentrionale, quest’isola è l’ideale per chi vuole fuggire dal caos e trovare un’oasi tranquilla per trascorrere una giornata tra arte, mistero e natura. Oggi quasi completamente disabitata, Torcello è un luogo affascinante e misterioso, dove misticismo e spiritualità si intrecciano ad una natura selvaggia ed incontaminata.

Principale centro della laguna prima dell’espansione di Venezia, Torcello conserva intatte le tracce della sua antichissima storia in un insieme di arte ed antiche tradizioni. Al nostro arrivo, dopo una breve pausa per godere della grande pace che pervade l’isola, ci siamo diretti verso il complesso religioso con una breve deviazione al Ponte del Diavolo, una delle poche strutture che mantengono tutt’oggi le fattezza degli originari ponti di Venezia, privi di parapetti. È stata un’emozione indescrivibile arrivare all’antica piazza sulla quale si affacciano i più importanti edifici dell’isola, uniche testimonianze del suo glorioso passato al centro di un isola quasi completamente invasa dalla natura. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo necessario per scoprire fino in fondo questi straordinari edifici, la Chiesa di Santa Fosca e il Museo Provinciale di Torcello avrebbero meritato una visita all’interno, dedicando il nostro tempo all’antica cattedrale di Torcello, la Basilica di Santa Maria Assunta.

Eretta dopo il trasferimento della sede episcopale di Altino a Torcello, in seguito alle invasioni che tra V e VI secolo devastarono l’entroterra, e riedificata con le sembianze attuali nel XI secolo, la Basilica racchiude splendide decorazioni musive a fondo oro, tra le quali il maestoso Giudizio Universale che occupa l’intera controfacciata.

Fin dall’ingresso siamo stati colpiti dall’atmosfera di grande pace e spiritualità che pervade questo edificio sacro, una vera e propria opera d’arte curata fin nei minimi dettagli. Per visitare questa straordinaria basilica e capirla fino in fondo abbiamo prenotato un altro dei tour proposti su venetoinside.com, “La Basilica di Torcello e i suoi itinerari segreti”. Inutile dire che la scelta è stata più che azzeccata, perché abbiamo potuto visitare anche due affascinanti zone da poco aperte al pubblico: la cripta e la sacrestia. Dalla cripta abbiamo potuto vedere l’antica struttura a mattoni della cattedrale medievale, mentre la sacrestia custodisce elementi lapidei risalenti al IX secolo oltre ad un misterioso sarcofago di età romana, celato dietro una sorta di passaggio segreto.

Alla fine della visita, rilassati e molto soddisfatti, abbiamo lasciato l’isola per tornare a Venezia, recuperare i nostri bagagli e prendere il treno del ritorno. Sono stati due giorni molto intensi, alla scoperta di una Venezia nascosta e ricca di piacevoli sorprese. Sicuramente organizzeremo al più presto un’altra avventura: fuori dagli itinerari turistici più frequentati, c’è tutto un mondo ancora da scoprire!

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