Cayman Islands

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Diciamo subito una cosa: le Cayman non sono per tutti. Sono indubbiamente care. La soluzione migliore è alloggiare in appartamento o in un residence fornito di cucina o cucinotto. In tal modo si può risparmiare, e molto, sull’alimentazione. Si consideri che un piatto (un secondo che è sufficiente tuttavia per il pasto) al ristorante costa dai 18 ai 25 dollari delle Cayman (2.550 lire al cambio). L’isola, invece, è dotata di molti splendidi supermercati dove potete sbizzarrirvi nell’acquisto di prodotti di ogni parte del mondo, con prezzi decisamente più accessibili. Fatta questa avvertenza vi è da dire che la spiaggia per antonomasia delle isole Cayman, la Seven Miles Beach, è una delle spiagge più belle del mondo, sia dal punto di vista della sabbia (fine fine e bianchissima), sia del mare (sempre calmissimo, caldo da 29°, trasparentissimo: una sorta di enorme piscina), sia della gente (mai affollata, anche la domenica), sia per le passeggiate (è lunga quasi 10 chilometri). L’isola è facilmente raggiungibile sia da Milano che da Roma. Volate su Londra Gatwick, e da qui parte una aereo il martedì, il giovedì e il sabato alle 10.10 con arrivo a Cayman alle 16.45, in tempo per un primo tuffo. Per ritorno l’aereo parte da Cayman (nelle stesse giornate) alle 18.05 con arrivo a Londra alle 11.10. L’isola è piatta, non ci sono praticamente rilievi. Ha una forma molto strana, con la vita balneare concentrata in una piccola porzione, come dicevamo sulla Seven Miles Beach. Il resto dell’isola è visitabile sulla costa, tranne una strada che conduce all’interno all’orto botanico (vedi sotto).
Alloggio. Le possibilità sono infinite: alberghi a tutte le stelle, appartamenti privati, residences e condo. I prezzi variano molto, ma in genere sono abbastanza alti. La sistemazione che ritengo sia il massimo è il Caribbean Club, a circa metà della Seven Miles. E’ composto da 18 casette rosa, immerse in un giardino tropicale curatissimo, e direttamente sulla spiaggia (qui non è neppure necessario usare le scarpe o le ciabatte). Le villette sono di due tipi: a una o due camere da letto. Quelle con due camere sono circa 100 metri quadrati, quelle a una circa 60. Tutte hanno una cucina attrezzatissima e il supermercato si trova al di là della strada. Ma, ripeto, molte sono le possibilità.
Ristoranti. Si diceva dei prezzi, e in effetti questa è una “caratteristica” da non sottovalutare. Ci sono molti ristoranti italiani, o che si definiscono tali, in cui comunque si mangia bene. Il pesce, ovviamente, è sempre fresco e la pasta cotta al punto giusto. C’è una pizzeria sulla West Bay Road (la via principale che costeggia la Seven Miles Beach) di fronte al Lacovia Condo, che non è niente male: fa pizze di tre dimensioni, con ottimi ingredienti, pasta cotta bene e i prezzi sono abbordabili (20.000 lire una pizza abbondante). Tra i ristoranti da non perdere vi è indubbiamente il Pappagallo, sia per la sua posizione sia per che cosa offre. E’ gestito da italiani del Veneto ed è il ristorante migliore delle Cayman. Si trova oltre il paese di West Bay: bisogna arrivarci con un mezzo proprio o con un Taxi. E’ meglio prenotare. L’ambiente è notevole, circondato da un laghetto con abbondante vegetazione e prende il nome dai pappagalli che costituiscono la musica che accompagnerà la vostra cena. Il personale è gentile e preparato. Un altro buon ristorante italiano è il “Bella Capri” vicino allo “Strand” (complesso commerciale). I ristoranti non italiani sono altrettanto buoni e altrettanto cari.
La spiaggia. Si è già detto della Seven Miles Beach, veramente straordinaria. Io sono stato alle Cayman due volte per due settimane ogni volta, e non ho mai trovato il mare agitato, le onde non hanno mai superato i 20 centimetri….! La spiaggia, come si diceva, è lunga quasi 10 chilometri; in alcuni punti è larga qualche metro, in altri decine di metri. Non è mai affollata (non so a Natale, non ci sono mai stato): dove stavo io la persona più vicina a me stava a 30 metri: nulla a che vedere con le nostre spiagge!!! Il fondo del mare è sabbioso, ma la visibilità è sempre straordinaria. Con la maschera e gli occhialini si vede il fondo per decine di metri. La distanza tra la spiaggia e la barriera corallina varia a seconda della zona, ma comunque si tratta sempre di una distanza tra i 100 e i 300 metri. Per coloro che non sanno nuotare o che hanno paura, non c’è problema: si tocca per circa 10 metri, più che sufficienti per fare buone nuotate. In spiaggia non c’è nessuno che vi disturba: nè massaggiatrici, nè venditori ambulanti, nè polizia (non serve), ecc.
Lo snorkeling. Molti sono i punti vicini alla costa dove fare buon snorkeling. A George Town ve ne è uno addirittura in città: Eden Rock. Non potete sbagliare, dopo il molo di partenza dell’Atlantis Submarine c’è un bar, e da lì ci si tuffa: dopo una bracciata siete già in mezzo ai pesci. Ancora un miglio verso sud e vi fermate a Smiths Cove: ingresso facile e poche bracciate. Al Cemetery (quasi al termine nord della Seven Miles), appena dopo una stazione di rifornimento Esso, c’è un sentiero di pochi metri che vi conduce alla spiaggia. Qui è meglio avere le pinne perchè la barriera è a qualche decina di metri. Ma la escursione assolutamente da non perdere per lo snorkeling è “Sting Ray City”. La organizzano tutti, non c’è problema, e il prezzo varia dai 25 ai 30 dollari a testa per mezza giornata (4 ore alla mattina o al pomeriggio). E’ imperdibile. Nella escursione vi sono tre fermate: i “Gardens”, un tuffo dalla barca in acqua alta non più di due metri, due metri e mezzo e siete in mezzo ai pesci. Il “Reef”, anche qui acqua molto bassa (meno di due metri) e siete in mezzo ai coralli e ai pesci. Se siete fortunati incontrerete un piccolo squalo del reef (del tutto innocuo) o una grande murena (anch’essa innocua). I coralli sono tanti e colorati, nulla da invidiare alla tanto decantata Sharm El Sheick. E poi c’è la città delle razze (appunto Sting Ray City). Si tratta di razze munite di pungiglione (Sting) che non usano certo con gli uomini. Si scende dalla barca e si sta in piedi! L’acqua è alta dai 50 agli 80 centimetri e il fondo è sabbioso. Indossate la maschera, dopo 30 secondi verrete circondati dalle razze che si strofineranno su di voi, vi osserveranno, vi danzeranno attorno. Che esperienza! La fermata qui sarà almeno di mezz’ora, quindi attenti al sole, non lo sentite perchè siete bagnati, ma … brucia! Anche i Divers non resteranno delusi, alle Cayman ci sono alcune navi che hanno fatto naufragio vicinissimo alla costa e sono quindi esplorabili. Non sono un Sub, quindi non nho molte informazioni da dare.
Lo shopping. Le Isole Cayman sono portofranco, pertanto molti prodotti sono qui convenienti, cambio della moneta permettendo. La città di George Town pullula di negozi di gioielleria, e tantissimi sono gli americani che qui acquistano oro, gioielli, pietre preziose, orologi. Non me ne intendo, posso solo dire che per gli orologi si può risparmiare e parecchio. E’ chiaro che più su va il prezzo più si risparmia. Se si intende acquistare è meglio informarsi prima in Italia e poi verificare sul posto. Per il resto le Cayman non offrono molto, se non le solite magliette e poco altro: non vi è un artigianato tipico.
I trasp
orti. Nulla di più semplice: alle Cayman non si può rimanere a piedi. Girano in continuazione dei furgoncini da 12 posti che in continuazione partono dal deposito di George Town per dirigersi a nord o a sud. E’ sufficiente camminare sulla strada, dopo poco si sentirà una breve strombazzata, il furgoncino si ferma e si sale. Il prezzo della corsa è di 1 dollaro delle Cayman e mezzo. L’unico inconveniente è che sulla strada ci sono 32 gradi e dentro 25, attrezzarsi. E’ naturalmente possibile noleggiare una macchina, indispensabile per raggiungere certi luoghi, come l’Orto Botanico. Anche le biciclette e gli scooter sono noleggiabili, ma sono cari.
La sicurezza. Non ho mai trovato un paese più sicuro. Che io sappia non esiste quasi criminalità. Quando ho chiesto la chiave della villetta al Caribbean Club mi hanno chiesto: “Perché?”.
Che cosa fare o vedere. A parte il mare e lo snorkeling, che già sono sufficiente motivo per venire fin quaggiù, ecco un piccolo elenco delle cose da fare. L’Orto Botanico, si trova in mezzo all’isola, ed è quindi opportuno noleggiare una macchina. Quel giorno la utilizzerete per girare in lungo e in largo tutta l’isola. Molto bello l’Orto Botanico; è una interessante passeggiata nel verde, in mezzo agli uccelli e ad altri animali come le iguane. Fiori, piante esotiche, laghetti, con un comodo sentiero non troppo breve e non troppo lungo. Già che ci siete, proseguite fino a Rum Point; non è un gran che, ma è comunque interessante. Dalla parte opposta dell’isola, a nord della Seven Miles Beach si trova la località di West Bay. Vi fermerete sicuramente all’Inferno (The Hell)… Si tratta di un posto che, visto una volta visto per sempre, ma è indubbiamente “caratteristico”: si tratta di rocce nere che affiorano da un prato e che potrebbe anche, molto anche, richiamare un inferno dantesco. Lì vicino c’è il Post Office, da cui potrete inviare una cartolina, appunto, dall’Inferno. Raggiungerete quindi la Turtle Farm (allevamento di tartarughe), piuttosto fatto bene e interessante. Vi sono poi altre cose da fare, a chi interessa, come ad esempio un giro sull’Atlantis, una specie di sottomarino…. Comunque non preoccupatevi, appena sbarcate sull’isola, all’aeroporto vi consegneranno circa tre chili di depliants, con tutte le spiegazioni.
George Town. E’ la capitale, piccola, carina, con qualche negozio, centinaia di banche (anche se se ne vedono solo alcune, le altre sono soltanto rappresentanze). Si passeggerà qua e là, ma non c’è molto da vedere se non il piccolo museo.
Il clima. In estate (luglio e agosto) è bassa stagione e non ci sono molti turisti; il clima tuttavia è buono, forse un po’ umido ma ci si fa subito l’abitudine, è caldo (32/33 gradi), piove poco (ogni tanto qualche acquazzone, neppure troppo forte), e l’acqua del mare è a 29 gradi. D’inverno c’è leggermente più fresco e non piove quasi mai, ma in compenso c’è molta più gente. Io ci sono stato tutte e due le volte in agosto, e mi sono trovato sempre bene. In pura teoria c’è il rischio degli uragani, ma è un rischio molto tranquillo. Nell’estate del 2001 si è fatto molto concreto con il previsto arrivo dell’uragano Chantal a metà agosto. I preparativi sono stati tranquilli, anche perchè gli uragani si prevedono con un anticipo di almeno 48 ore. Qualche precauzione e nulla di più; poi Chantal ha cambiato direzione, dirigendosi verso il Messico, cosicché la nostra vita non è mai cambiata.
In conclusione. L’isola in sè non si può dire che sia eccezionale, non ci sono molte cose da fare o vedere, ma è perfetta per chi cerca tranquillità, sicurezza e pace. Dal punto di vista della vita di mare, poi, credo sia insuperabile. Nella mia vita ho visto molte spiagge, molti mari, ma come quello della Seven Miles Beach, proprio mai. Semplicemente eccezionale.

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