Sharm El Sheikh

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Sharm El Sheikh

Era da tempo che sognavo di fare una settimana di quasi assoluto relax nel mese di giugno a Sharm. E quest”anno, per una serie fortunata di circostanze, mi si è proprio liberata l”ultima settimana di giugno.
Naturalmente la vacanza è un tutto compreso, con una nota agenzia di viaggi. L”albergo prescelto è l”Hilton Waterfalls, a otto chilometri a sud di Naama Bay, la località turisticamente nota e dove vi sono la maggior parte degli alberghi. Ho scelto l”Hilton Waterfalls non solo perchè fuori dalla "pazza folla", ma perchè ha una barriera del tutto intatta, ed è fornito di un pontile che arriva direttamente alla barriera.
Siamo quindi partiti dall”aeroporto di Verona alle 7 (il ritrovo era alle ….5!), con un volo della compagnia Volare. Volo buono, anche se le ginocchia soffrono per la ristrettezza degli spazi tra i sedili. Arriviamo a Sharm dopo 3 ore e 40 minuti di volo puntualissimi.
All”arrivo sono molto veloci le formalità doganali, anche se impieghiamo quasi un”ora al ritiro bagagli: c”è infatti una allegra confusione con valigie che si accalcano dappertutto. In qualche modo ne usciamo, e con un pulmino apposito veniamo scaricati all”albergo in tempo per il pranzo (sono le 13,30).
L”albergo è notevole, è grande ma, stante la bassa stagione, siamo in molto pochi (capienza di 600 ospiti, non saremo più di 100!).
L”albergo è digradante sul mare, e le camere sono disposte su terrazze che guardano il mare. Le camere sono ampie e spaziose con una aria condizionata molto discreta.
Noi italiani, lo sappiamo, badiamo molto alla cucina, e, non c”è che dire, all”Hilton Waterfalls si mangia un gran bene. Lo so, non è fondamentale, ma il cibo ha indubbiamente la sua … importanza.
Quanto alla spiaggia, posso dire che l”albergo dispone di tre spiaggette, non molto grandi, dotate di tutti i "confort", compreso l”addetto del bar che ogni tanto passa a vedere se c”è bisogno di qualcosa. L”accesso alla barriera, come dicevo, è facilitato da un pontile basso (la mattina è sempre coperto dall”acqua per effetto della marea), che porta fino alla barriera stessa. Bastano due passi e ci si può tuffare nel mare blu: la profondità, qui, è di circa 6/7 metri.
La barriera è notevole. Moltissimi i pesci di tante specie, belli e colorati i coralli. Conosco bene le Maldive, ebbene, le Maldive di oggi, purtroppo, con il fenomeno dello "sbiancamento" del corallo, determinato dal surriscaldamento dell”acqua, non possono competere con Sharm. Ed anche quanto a "pesci" Sharm non è seconda a nessuno. Io mi diletto di riprese subacquee, e vi assicuro che le riprese che ho fatto qui sono splendide. E non è necessario scendere molto per vedere cose fantastiche: anche il semplice snorkeling permette di ammirare colori e formazioni coralline notevoli.
La nostra giornata era così concepita: ore sette primo tutto in piscina e sole fino alle 8,30. A queste ore il sole è sopportabile ed abbronza anche. Naturalmente in piscina fino alle 8,30 non c”è nessuno ed è … splendido.
Ore 9 prima colazione: il buffet è notevole, per tutti i gusti, dal salato al dolce. Quindi scendiamo al mare, non essendoci molta gente, il posto sotto un ombrellone si trova sempre. La mattina vi è alta marea, e quindi non vi sono difficoltà a nuotare fino alla barriera e da qui giù nel profondo blu. Stiamo fuori dai 45 minuti all”ora: a destra e sinistra della spiaggia dell”albergo vi sono diversi "paesaggi" sottomarini, ed ogni giorno lo scenario cambia. in sostanza è impossibile "stancarsi" di quello che si vede. Vi sono due modi di ammirare la natura subacquea con pinna e maschera. O si pinneggia in continuazione osservando la barriera e i vari scenari che ci scorrono a lato e sotto, oppure ci si ferma in continuazione. In quest”ultimo caso scopriremo la vita sottomarina con calma e riusciremo ad individuare pesci e coralli che a una pinneggiata continua ci sarebbero sfuggiti.
Risaliamo in camera verso le 13. Il caldo si fa piuttosto intenso anche se sopportabile: sono 40 gradi all”ombra ma l”aria è molto secca, e quindi non disturba. Alle 14 pranziamo al "Seashore restaurant", vicino alla spiaggia. I primi sono italiani: spaghetti, penne o fusilli con svariati sughi, dal ragù alla bolognese, all”aglio e olio e perfino al pesto…. (buonissimo!). Gli egiziani, si sa, sono ottimi cuochi, e qui non si smentiscono. Il secondo è costituito da pesce (sempre) e carne o pollo. Poca frutta, solo anguria, e questa è una pecca.
Il giusto riposo fino alle 16,30 ci "costringe" in camera e quindi ridiscendiamo al mare. Nel pomeriggio vi è bassa marea e non è possibile l”accesso alla barriera dalla spiaggia; bisogna utilizzare il pontile. Nel pomeriggio vi è meno luce sott”acqua, i raggi del sole arrivano obliqui, ma ciò consente ad alcune specie di pesci, non amanti della luce, di uscire dalle loro tane. E” il caso, ad esempio, del "pesce scorpione", bellissimo con le sue "penne" a forma di aculei. E” infatti caratteristico per i lunghi raggi delle pinne dorsali e pettorali e raggiunge i 40 cm. Presenta sul corpo delle striature verticali bianche più fitte che si estendono fin sul muso. I raggi spinosi posseggono una membrana che li fa sembrare simili, appunto, a penne.
E che dire del "pesce pietra", dal corpo tozzo, privo di scaglie, che raggiunge i 35 cm. Il capo è massiccio, ricoperto da creste e spine; il muso è schiacciato e occhi e bocca sono rivolti verso l”alto. Il suo mimetismo è sorprendente: la sua colorazione (in genere grigio rossastra con chiazze gialle) si adatta perfettamente all”ambiente e quando rimane totalmente immobile sul fondo è realmente indistinguibile da una pietra. Le ghiandole poste alla base dei raggi spinosi della pinna dorsale producono un veleno potentissimo, talvolta mortale, e costituisce un reale pericolo e vanno immediatamente trattate con antidoto.
La cena è tutta a buffet, molto ricco ed anche la sera il cibo è, come detto, ottimo. Qui al dopo cena non c”è molto da fare. Siamo lontani da Naama Bay (8 chilometri) che tuttavia si può raggiungere in taxi. Il costo varia dai 15 pounds (lire egiziane, pari a 580/600 lire italiane) ai 25 di un taxi con aria condizionata.
Naama Bay è la Rimini/Riccione dell”Egitto. E” un viale ai cui lati sorgono decine di negozietti, pieni di ogni tipo di paccottiglia: papiri "anticati", vestitini, statue egizie in miniatura, profumi, ecc. Non è un gran che sinceramente. Noi ci siamo andati una volta e poi più.
Le escursioni. In albergo ci hanno offerto vari tipi di escursione. Quella assolutamente necessaria ed imperdibile è quella che raggiunge, via mare, il parco di Ras Mohamed. Vi è anche la escursione via terra, ma è sconsigliabile: si vede di meno, e l”accesso alla barriera è più complicato. Questa escursione comprende tre immersioni, che possono durare da mezz”ora ad un”ora. Ras Mohamed è un parco marino molto famoso nel mondo, di una bellezza incredibile. Potrete vedere milioni di pesci e coralli molto belli. Ho contato quattro tartarughe, che ho inseguito per un pò prima che mi distanziassero. Ci siamo immersi in branchi di grandi carangidi; abbiamo visto molti pesci scorpione dai vari colori , e pesci pietra immobili sulla barriera. Altri pesci che abbiamo visto sono i pesci napoleoni, giganteschi e spaventevoli.
L”altra escursione che abbiamo scelto è quella della "cammellata con cena nel deserto&qu
ot;. Avevamo qualche perplessità, avevamo infatti timore che fosse una "pagliacciata". E invece no, ci siamo anche divertiti. La partenza è prevista per le ore 16. Si arriva ad un villaggio "mobile" di beduini, nel quale a ciascuno di noi (siamo una quarantina) viene consegnato un dromedario munito di sella e di una guida (bambino o bambina). Si sale sul dromedario mentre questi è inginocchiato e poi si sale in alto, con un movimento che se non si sta attenti provoca un capitombolo. Comunque a tutti è andata bene. La "cammellata" dura 40 minuti con una sosta per una passeggiata nel deserto. Andare sul dromedario non è affatto difficile e dopo pochi minuti si impara a seguire l”andamento ondulatorio dell”animale. Il deserto è bellissimo: sabbia e montagne nere si alternano in continuazione. Finalmente arriviamo alla tenda beduina, dove sono già iniziati i preparativi per la cena. Si riposa, ci si disseta, si parlotta e si fa passare il tempo in assoluto relax. C”è chi non manca di organizzare una improbabile partita a pallone Italia/Egitto. Per la cronaca vincono gli egiziani 4 a 3. Terminata la partita, come era ovvio, gli "atleti" hanno saccheggiato la riserva d”acqua da bere. Alle 19,30 tutti su una collinetta a vedere il tramonto. Sinceramente speravo qualche cosa di più: un bel cielo rosso, ad esempio, ed invece…. La cena è buona: pane arabo, pesce e pollo alla brace, pomodori ed altre verdure. Da bere la classica Coca Cola ed acqua. La serata finisce in bellezza. Prima danze beduine attorno al fuoco, per nulla scontate e poi pausa finale di riflessione: si spengono tutte le luci (cioè il falò e le candele disposte tutt”intorno), si invita la gente al silenzio assoluto, e ci godiamo cinque minuti di deserto, cielo stellato e … silenzio. Molto bello.
Le altre escursioni (Dahab, Monte Sinai, Canyon Colorato, ecc.) le abbiamo lasciate per una prossima venuta.
Una vacanza di sette giorni a Sharm El Sheikh è senza dubbio consigliabile per la sua vicinanza all”Italia (sono 3 ore e 40 di volo), per la qualità della vita che si fa (se si vuole), per il mare, i coralli e i pesci. Sette giorni sono pochi, ma passati così, indubbiamente rigenerano il corpo e lo spirito.

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