U.s.a. – Colorado

0

U.s.a. - Colorado

Partiamo da Verona con volo per Londra alle 7,45 ed arriviamo alle 9, ore locali. Ripartiamo per Denver (Colorado) alle 13,30. Il volo é piacevole e dura 9 ore. All”arrivo a Denver ci sono 29 gradi e il cielo é sereno. Le procedure di dogana e ritiro bagagli sono velocissime e, se non fosse per la burocrazia della Alamo (agenzia di autonoleggio) che ci trattiene per più di 40 minuti, potremmo partire quasi subito. Sono le 18. E” venerdì e la gente affolla la Interstate n. 70 e gli alberghi sulla strada. La valle é abbastanza stretta e interessante: i costoni sono molto scoscesi, ma ciò non impedisce agli abeti di crescere numerosi. Ogni tanto lungo la strada si vedono animali che sono a mezzo tra le capre e gli stambecchi. Sulla costa di sinistra ogni tanto di notano vecchie miniere d”oro abbandonate. Finalmente a Georgetown, dopo circa 70 km. da Denver, troviamo posto in un albergo della catena "Super 8", abbastanza confortevole a 68$. A cena scegliamo un ristorante lì vicino dove mangiamo ottimamente (chi una gigante New York steak, chi del formidabile Halibut), ma i prezzi non sono a buon mercato (19$ per un secondo). Georgetown è una città storica, che conserva edifici del 19° secolo, ma è tardi e siamo comprensibilmente stanchi e quindi … andiamo a letto.
28 luglio
Sveglia presto, anche se non risentiamo assolutamente del fuso orario. Facciamo colazione in albergo, perchè compresa nel prezzo, anche se si tratta di ben poca cosa: un caffè che più lungo non si può, pane impossibile e marmellata. Partiamo alle 9; il tempo è bellissimo e ci sono 15 gradi. La strada si fa sempre più bella e più verde. Dopo poco iniziano le stazioni sciistiche e le coste della valle vengono "rigate" da fratture nel bosco: le piste. Alle 9,40 siamo a Vail. Il posto in albergo non c”é: oggi é sabato e oltre tutto c”é la finale del festival della danza. Al Tourist Office ci trovano e ci prenotano una stanza al Confort Inn a Avon, 10 miglia più a nord, vicino a Beaver Creek. Raggiungiamo la località in pochi minuti con la Interstate. L”albergo non é male: pulito, confortevole, con piscina. E le stanze pure: grandi, insonorizzate, dotate di tutti i confort. Il prezzo é di 129 dollari per il sabato e di 89 la domenica! E” presto, quindi lasciamo le valigie ed usciamo di nuovo. Sulla strada per Beaver Creek incrociamo un "Farmer Market", un mercato di produttori locali e ci fermiamo. Molto carino, con prodotti naturali della zona. Facciamo acquisti di pane, frutta e torte fatte in casa: il pranzo é assicurato. E poi ancora miele e marmellate. Dopo aver trascorso al mercato circa un”oretta andiamo a Beaver Creek, lasciamo la macchina al grande parcheggio sulla Highway e prendiamo la navetta gratuita che ogni sette minuti fa la spola tra il parcheggio e il paesino. Qui mettono al primo posto la sicurezza e l”esclusività; quindi niente macchine di turisti. Beaver Creek é un”isola pedonale, comedetto molto esclusiva, ben costruita, e con negozi carini. Non c”é molta gente e si gira comodamente. E” circondata da prati e piste, con parecchi impianti, di cui solo uno in funzione in estate. Il centro è piccolo e bastano pochi minuti per visitarlo. Intorno al paese sono sorte decine di ville miliardarie, immerse nel verde.
La stanchezza si fa sentire e torniamo in camera verso le 16 a riposare.
Per la cena, tra le tante "proposte", scegliamo di andare da "Gushouse", un ristorante molto caratteristico che si trova a Edwards, sulla n. 6, a quattro chilometri a ovest di Avon. Cenato a base di bistecca di Elk: carne buona, tenera e senza alcun sapore particolare di selvatico. Birra "Blu Moon" eccezionale.
29 luglio
Dopo una abbondante colazione al Confort Inn, andiamo a Vail Village, e proseguiamo fino al Vail Nature Center, ad est del paese, dove parcheggiamo. Qui visitiamo l”Orto Botanico dedicato a Betty Ford, moglie dell”ex presidente degli Stati Uniti Gerald Ford. L”orto è piccolo, ma ben costruito, con sentieri che si snodano tra laghetti, collinette e ponti in legno, sempre circondati da fiori e piante alpine. Terminata la breve visita, proseguiamo la passeggiata a piedi sui sentieri del Centro. Vediamo molti uccelli e scoiattoli. Il "giro" è corto (fin troppo) e per nulla stancante; nel fiume, che corre lento accanto al sentiero, vediamo molte trote, inutilmente "cacciate" da pescatori a mosca immersi fino alla coscia nelle acque del fiume (forse non è l”ora giusta). Riprendiamo la macchina che riparcheggiamo nei pressi del Tourist Office e andiamo a visitare il Village. E” domenica, ma non c”è molta gente, e possiamo quindi passeggiare in lungo e in largo, facendo qualche "capatina" nei vari negozi. Anche oggi fa caldo (30 gradi) pur trovandoci a 2.500 m di altitudine. Il villaggio è veramente carino, ben costruito e piacevole. La tendenza all”imitazione dello stile tirolese non dá fastidio, anzi… C”è una strada principale, con relativa piazzetta, e strade laterali con ristoranti, bar e negozi. Naturalmente i negozi di articoli sportivi la fanno da padrone. Impressione generale molto buona, ed abbandoniamo Vail per tornare lentamente verso Avon. Non prendiamo la Interstate, ma la strada normale (15 chilometri). Attraversiamo così le varie "frazioni" di Vail, ciascuna con il proprio piccolo centro, i propri impianti di sci. Tra una frazione e l”altra sonoi stati costruiti dei piccoli residences immersi nel verde. Lungo la strada scorre lento il fiume. Tutto molto bello.
A cena andiamo a Eagle, a 3 chilometri, da Paddy”s, dove ceniamo ottimamente e a prezzi ragionevoli.
30 luglio
Partiamo alle 9 per Leadville sulla strada n.6. La strada sale e poi scende e poi risale. Il paesaggio è vario ma sempre abbastanza boscoso. Arriviamo a Leadville alle 9,40. E” un paese storico; quando qui le miniere di estrazione dell”argento funzionavano a pieno ritmo ci viveva moltissima gente, tanto che Leadville divenne la seconda città del Colorado. Ancora oggi il paese è circondato dai resti degli scavi minerari. E” posto a circa 2.700 metri sul livello del mare, ma fa un caldo torrido. Lasciamo la macchina e passeggiamo sulla Main Street. Il paese è tutto qui, gravita sulla strada principale. E” molto carino, con negozi che vendono oggetti inusuali. C”è l”albergo, il saloon, il teatro e molto altro, tutto rimasto come se l”800 fosse oggi. Ottima fermata, da non perdere. Lasciando Leadville vediamo quanto resta delle miniere di argento che resero famosa la cittadina. Riprendiamo la marcia. Dopo qualche chilometro ci portiamo sulla 82 che ci porterá ad Aspen, strada aperta solo nella stagione estiva. Il paesaggio si fa piú bello, la strada sale. Arriviamo al paesino di Twin Lakes, dove ci fermiamo a bere un caffè alla locale taverna, anche questa perfettamente conservata come ai tempi in cui serviva da posto di ristoro per le diligenze. La strada sale ancora, boschi fittissimi e montagne incombenti. Arriviamo all”Indipendence Pass, posto a ben 3.684 metri sul livello del mare. A questa altitudine il bosco si fa rado per scomparire del tutto vicino al passo. Il tempo da cielo sereno si fa un pò nuvoloso. Scendiamo per scattare qualche fotografia; tira un pò di vento, ma non fa assolutamente freddo. Un sentiero ci conduce fino ad un punto panoramico, da dove si domina la valle sottostante, e si ammirano le cime circostanti, alcune spruzzate di neve. Riprendiamo la macchina per fermarci poco dopo a fotografare un cervo che bruca tranquillamente vicino alla strada. La strada scende rapidamente.
Riprende il bosco: splendide le immense distese di betulle. La strada è bella e scorrevole, il traffico quasi inesistente. Arriviamo ad Aspen alle 14. C”è traffico e gente: è una città di 5.000 abitanti. Scendiamo all”albergo L”Auberge, composto di alcuni cottages di legno. Il nostro è molto carino, fatto di tronchi. C”è tutto: la televisione, lo stereo, la cucina, ecc. E” molto caratteristico, con cinturoni e cappellacci di cowboy appesi alle pareti, vicino a tomawocks indiani….
Inizia a piovere, ma scende leggera e non disturba. Usciamo a fare spese e un giro di orientamento. Rientrati in albergo riposiamo. Facciamo cena nel cottage.
31 luglio
Piove e il cielo non promette nulla di buono, ma siamo in montagna e non si sa mai. Usciamo alle 9 e ci portiamo in centro, che dista 6/700 metri dal nostro albergo. Il fronte nuvoloso si apre e qualche squarcio di azzurro appare. Piove ancora leggero ma non è necessario aprire l”ombrello. Giriamo in lungo e in largo: ci sono alcune zone pedonali, con molto verde, e ci sono soprattutto parecchi negozi di ogni tipo (ma quelli sportivi sono la maggioranza). La struttura urbanistica di Aspen è molto semplice: le strade principali sono quattro che corrono lungo la valle, e sono intersecate da varie strade secondarie che le collegano. Impossibile perdersi. Ci fermiamo a mangiare qualcosa in un coffee shop (una pastasciutta al pesto sorprendentemente buonissima). Intanto facciamo i piani per il pomeriggio: il cielo, finalmente, è quasi sereno e la temperatura (mai fredda) ha superato abbondantemente i 25 gradi. Rientriamo in albergo per riposare e per prepararci alla passeggiata pomeridiana. Alle 14 inizia a piovere … Alle 16 decidiamo di uscire lo stesso, con l”ombrello. Vicino al nostro albergo, che si trova vicino al bosco, inizia un sentiero che sale velocemente verso rocce a strapiombo. Bello il bosco, belli gli scoiattoli, ma il sentiero lascia a deiderare, non è molto pulito e foglie, radici e sassi lo invadono. Dopo aver scattato qualche foto su Aspen dall”alto, ridiscendiamo al piano e prendiamo un altro sentiero che corre parallelo alla strada per le biciclette e a quella per le autovetture. Sì, perchè qui, a ridosso della montagna si è pensato a tutti: chi cammina percorre il sentiero sterrato, chi va in bicicletta percorre la sua strada asfaltata, e gli altri utilizzano la strada normale: potenza di chi ha tanto spazio! Facciamo un lungo giro, anche perchè, nel frattempo, il cielo è ridiventato sereno e il sole è caldo e brillante. A cento metri dall”albergo riprende a piovere: un tempo più pazzo di questo non l”ho mai visto. Facciamo cena nel cottage con pollo allo spiedo acquistato al supermercato, insalata e ottima birra "Amber".
1 agosto
Questa notte ha piovuto e si è anche abbassata la temperatura. La mattina il cielo è coperto e minaccia pioggia. Ma senza curarcene partiamo per la "montagna". Alle 10 aprono i cancelli della funivia della Aspen Mountain, che parte dal centro del paese. Paghiamo il prezzo (ben 15$) e saliamo. La funivia è a sei posti e molto velocemente ci porta ai 3.480 metri della sommità. Lungo la salita possiamo ammirare le piste che scendono a valle, e ci rendiamo conto del perchè si dice che il Colorado è il paradiso degli sciatori: la quantità di piste e soprattutto le loro diverse caratteristiche non possono che fare la felicità dei discesisti. Per fortuna non piove e c”è anche qualche squarcio di azzurro. Prendiamo un sentiero, indicato molto bene, e facciamo una bella passeggiata. La vista è splendida: a destra le piste di Snowmass, a sinistra le montagne di Maroon Bells, alle nostre spalle le piste che scendono ad Aspen, dall”altra parte della valle si possono benissimo vedere le passeggiate che si snodano lungo il fiume di Aspen, mentre sulla loro destra si apre la lunga valle che sale all”Indipendece Pass. Veramente una vista spettacolare. Ci attardiamo nella nostra passeggiata, peraltro molto facile, piacevole e per nulla stancante (nonostante siamo a 3.500 metri). Ci sono anche le fragole da mangiare! Rientriamo alla stazione di partenza della funivia ed entriamo nel gigantesco ristorante bar, dove accanto ad un enorme fuoco (non che faccia freddo) sorbiamo qualcosa da bere. Con calma riprendiamo la funivia per scendere. Molti sono saliti fin quassú a piedi, ed in effetti il dislivello è di 900 metri su 3 chilometri: potremmo quindi anche scendere a piedi, ma abbiamo preso la funivia perchè … piove nuovamente. Discesi in città mangiamo qualcosa e ci attardiamo lungamente ad ammirare vetrine o ad entrare negli splendidi negozi di articoli sportivi di Aspen. Rientriamo in albergo alle 17 per un meritato riposo. Per cena scegliamo un piccolo e caratteristico ristorante del centro: il "Little Annès". Buone e gigantesche le carni e pure il pesce: costo di un secondo (che come al solito equivale ad un pasto intero) è di 20$. Siamo entrati con il cielo nuvoloso ed usciamo con un cielo fantastico: neppure una nuvola….
2 agosto
Partiamo alle 8,30. C”è il sole ma fa un pò freddo (15 gradi). La strada che ci porta ad ovest è bella e scorrevole; da Aspen alla Interstate 70 ci sono 38 miglia ma in poco tempo ci arriviamo e ci possiamo lanciare a 75 miglia all”ora! Man mano che ci dirigiamo verso il confine con lo Utah le macchine si diradano e il traffico diventa quasi del tutto inesistente, incrociamo soltanto gli enormi camion (quelli dei film, per intenderci). Usciamo dalla Interstate per fermarci a Grand Junction, città abbastanza grande con un centro storico carino e ben tenuto, con edifici ottocenteschi ben conservati. La fermata è breve, lo Utah con i suoi splendidi parchi ci attende, ma questa è un”altra storia, che potrete leggere nel diario dedicato a questo stato amerticano.

Leave A Reply